Monfalcone segna la fine di un’era, dicendo addio all’uso del carbone nella produzione energetica. Dopo decenni di impatto negativo sulla salute dei cittadini e sull’ambiente, la città archivia definitivamente i gruppi di produzione 1 e 2. Il sindaco Anna Maria Cisint esprime grande soddisfazione per questo passaggio fondamentale: “Si tratta di un risultato di straordinaria importanza, che dimostra il nostro serio impegno nei confronti della comunità per eliminare una fonte di inquinamento così pesante”.
Il lungo cammino verso la chiusura
La decisione arriva dopo anni di battaglie e di scelte politiche discutibili, a partire dal piano energetico regionale del 2015, che avevano complicato il raggiungimento di questo obiettivo. Il sindaco ringrazia i cittadini del rione ‘Enel’, l’assessore Sabina Cauci, il vice ministro all’Ambiente, Vannia Gava, e il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, per il loro sostegno e impegno.
Il futuro post-carbone di Monfalcone
Con la chiusura dei gruppi a carbone, si avvia ora la fase di smantellamento dell’infrastruttura, che includerà la pulizia e la messa in sicurezza delle aree impattate. La centrale, operativa dagli anni ’60, sarà oggetto di un programma operativo che verrà trasmesso al Ministero entro la fine di giugno. Questo rappresenta un punto di svolta non solo per la salute pubblica ma anche per la rinascita ecologica e turistica di Monfalcone, grazie anche ai grandi investimenti di valorizzazione del litorale e dell’area carsica.
Studi e impatto ambientale
Studi ambientali ed epidemiologici condotti da università, ARPA e il Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno evidenziato i gravi rischi legati alla presenza della centrale a carbone. La chiusura della centrale assume quindi un valore particolarmente significativo nella tutela del territorio di Monfalcone.
L’eredità di una lotta ambientale
Questa vittoria ambientale lascia un’eredità di lotta e di speranza per un futuro più sostenibile, confermando l’importanza dell’impegno civico e della responsabilità governativa nel rispondere alle esigenze di salute e sicurezza della popolazione.