“Le persone che hanno fatto tre dosi o due dosi e una guarigione possono andare incontro a restrizioni molto inferiori”. A dirlo Guido Rasi, consulente del commissario per l’emergenza Covid-19 generale Francesco Paolo Figliuolo. Sull’ipotesi di green pass illimitato per chi ha la terza dose, Rasi dice “questa è una delle misure al vaglio e che ha una base obiettiva”. “Un altro dato importante che peserà moltissimo è la conferma che ci ha dato l’Istituto Superiore di Sanità che il 95% dei casi dei casi di covid sono da omicron: questo cambia lo scenario e – aggiunge – impone dei cambiamenti. E’ una variante molto più veloce e l’incubazione è più breve”.
Lopalco: “Termine endemia non significa malattia meno temibile”
“Con una buona dose di ‘mea culpa’, provo ad approfondire il concetto di endemia. Nei giorni scorsi anch’io ho ripetutamente sostenuto che Sars-Cov-2 sta progressivamente assumendo un comportamento da circolazione endemica, il che vuol dire lasciare la pandemia alle spalle. Purtroppo mi rendo conto che da molti il termine ‘endemico’ è stato percepito quasi come sinonimo di ‘normale’ o addirittura ‘buono’. Attenzione, il termine endemico non ha nulla a che vedere con la gravità di una patologia. Endemica è la meningite batterica, la sifilide, la malaria, ecc. ecc. Persino la rabbia, la più temibile fra le malattie virali, è endemica in alcune parti del mondo”. Così sulla pagina facebook l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, consigliere ed ex assessore alla Salute della Regione Puglia.
Speranza: “Fase difficile per Omicron, insistere su vaccini”
“Viviamo un momento difficile per il diffondersi di Omicron. Dobbiamo insistere sui vaccini senza alcuna ambiguità. Ci sono lezioni che abbiamo imparato dalla pandemia: investire nel sistema sanitario, perché la salute non può essere considerata un costo. Ed oggi possiamo investire di più grazie al Pnrr, un’occasione per rilanciare la salute pubblica. La seconda lezione e’ il bisogno di un miglior
coordinamento internazionale”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, in collegamento al convegno ‘Covid-19: which lesson for the future?’ organizzato da Regione Lombardia, Fondazione Politecnico e Politecnico di Milano a Dubai.
Remuzzi: “Antinfiammatori valida arma precoce, contatti con Aifa per studio”
“La capacità degli antinfiammatori di fermare la malattia Covid ai primi sintomi è ormai documentata in modo convincente nella letteratura. Noi abbiamo prodotto due studi al riguardo. E anche altri lavori condotti altrove nel mondo confermano i nostri risultati: indicano cioè che si può ottenere una riduzione molto importante della severità della malattia e dell’ospedalizzazione. Il problema è che non c’è uno studio definitivo come quelli fatti dall’industria, che hanno tutte le caratteristiche degli studi controllati. E allora non si può pretendere che qualcosa di non definitivo venga suggerito dalle autorità regolatorie. Proprio per questo adesso siamo in contatto con l’agenzia italiana del farmaco Aifa per fare uno studio molto grande, che abbia tutte le caratteristiche necessarie per non avere poi obiezioni e per essere considerato come base per raccomandazioni future”. E’ quanto spiega Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, pioniere in questo filone di studi.